“Un solo atto di atto di gentilezza mette le radici in tutte le direzioni e le radici nascono e fanno nuovi alberi”. (F. W. Faber, 1860)
Viviamo in un’epoca nella quale ogni azione è accelerata, è consumata con frenesia e questo ci porta a riflettere sull’unico bene del quale abbiamo bisogno, che non possiamo acquistare, recuperare o moltiplicare: il tempo.
In questo scenario diventa raro o quasi impossibile incontrare qualcuno che possa rispondere ad un’invocazione d’aiuto.
Un'auto in panne o una persona in difficoltà che scoppia a piangere: cosa farebbero la maggior parte delle persone?
Qualcuno senza pensarci, potrebbe soprassedere, qualcun altro più sensibile cadrebbe nello stereotipo del “stavolta non ho tempo”.
La dimensione temporale della nostra società ci porta di continuo a pensare egoisticamente a noi stessi, tanto che preoccuparsi del prossimo può apparire quasi un gesto eroico o da copertina.
L’anomalia di un comportamento altruista può condurre addirittura molte persone a chiedersi: - perché lo hai fatto? -
Ma se l’eroe rispondesse: - perché mi piacerebbe ricevere lo stesso trattamento -
Le stesse persone che hanno posto il quesito resterebbero a bocca aperta e con uno sguardo stupefatto.
La gentilezza è una parte essenziale della nostra vita quotidiana, fin dall'infanzia. Per secoli fin da bambini siamo stati educati a essere rispettosi e gentili verso gli altri. Tuttavia, nella società di oggi registriamo comportamenti ben diversi.
Il modello sociale prevalente, sia nel mondo occidentale che altrove, tende a premiare "i migliori": chi ha più successo, chi è più attraente, più carismatico, ecc. Nel contesto dei social media, dei reality show e nella vita quotidiana, questo approccio alimenta la competitività, generando ansia e stress.
Con l'aumento dello stress, le persone diventano facilmente aggressive, negative e scortesi.
Di conseguenza, i livelli di gentilezza nella nostra società sono davvero molto bassi.
La gentilezza “non è solo un comportamento, ma uno stato d’animo, un’attitudine, qualcosa che dovrebbe essere innato in ogni essere umano. Perché una comunità per crescere ha bisogno di regole condivise, di coesione, ma anche di empatia, di solidarietà, di altruismo”. («Il valore e il potere della gentilezza in una società in cui ognuno pensa a se stesso», 2020).
Lo stesso Charles Darwin sosteneva che l’essere umano tende alla solidarietà e come questa attitudine sia un fattore fondamentale per il successo evolutivo delle specie, poiché porta ad adottare comportamenti collaborativi facendo sì che gli individui siano più propensi a rinunciare ad una parte del loro egoismo a favore di un bene comune. Essere altruisti ed empatici, risulta essere una buona strategia per prosperare e allevare al meglio la propria prole, così da poter proseguire nella selezione naturale (Darwin, 1871).
Leggendo questa riflessione di Darwin, è probabile che qualcuno si chieda se, nel terzo millennio, i valori legati alla gentilezza non siano effettivamente cambiati. Tuttavia, ciò che possiamo affermare con certezza, grazie al supporto della scienza, è che aiutare il prossimo porta benefici anche a chi compie l'atto di gentilezza.
Leggendo questa riflessione di Darwin, è probabile che qualcuno si chieda se, nel terzo millennio, i valori legati alla gentilezza non siano effettivamente cambiati. Tuttavia, ciò che possiamo affermare con certezza, grazie al supporto della scienza, è che aiutare il prossimo porta benefici anche a chi compie l'atto di gentilezza.
Qualche anno fa, Hannah Schreier e il suo team hanno pubblicato una ricerca che evidenzia i benefici a livello cardiocircolatorio del volontariato. Questo studio canadese ha esaminato l'effetto dell'altruismo sulla salute cardiovascolare degli adolescenti, dimostrando che aiutare il prossimo può ridurre l'indice di massa corporea e altri fattori di rischio cardiovascolare, come il colesterolo.
In altre parole, fare del bene non solo porta benefici morali e sociali, facendoci sentire soddisfatti e appagati, ma contribuisce anche a migliorare la nostra salute e felicità.
Non è davvero così difficile aiutare gli altri. Potremmo iniziare con un piccolo gesto, come fare una telefonata a qualcuno che non sentiamo da un po’, oppure aiutare un anziano a salire su un pullman senza aspettare che lo chieda.
Questi piccoli atti di gentilezza, che dedicano il nostro tempo agli altri, possono fare una grande differenza. Proviamo a fare del bene e sono certo che ne trarremo beneficio.
Ma quale nesso c'è tra l'essere gentile e il mondo di Cena conSenso?
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Bibliografia dell'articolo
Darwin, C., (2017). L’origine dell’uomo e la selezione sessuale. Ediz. Integrale (P. Fiorentini & M. Migliucci, Trad.; Unabridged edizione). Newton Compton Editori.
Faber F.W., 1860. On Kindness in General - Spiritual Conferences.
Schreier, H. M. C., Schonert-Reichl, K. A., & Chen, E. (2013). Effect of volunteering on risk factors for cardiovascular disease in adolescents: A randomized controlled trial. JAMA Pediatrics, 167(4), 327–332.
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